Il centro HPV dell’Arsbiomedica garantisce un percorso ambulatoriale e di Day Hospital ginecologico che offre alle pazienti una soluzione di controllo e diagnostico-terapeutica integrata per tutte le patologie ginecologiche fra cui la più importante per frequenza e rischi è l’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV).

L’infezione da HPV

L’infezione da Papilloma Virus Umano (HPV) è una problematica molto frequente e che molte donne (e uomini) contraggono almeno una volta nella vita. Non si tratta di un’infezione grave, ma non deve essere sottovalutata. Le infezioni sono generalmente asintomatiche e si risolvono spontaneamente per attivazione del sistema immunitario dell’ospite in circa il 60-90% dei casi a 1-2 anni dal contagio. Tuttavia i Papilloma virus umani (che hanno come bersaglio la cute e le mucose anogenitali e orofaringee sia maschili che femminili) sono tanti e molti di questi virus sono definiti ad alto rischio in quanto collegati all’insorgenza di tumori quali: cervice uterina, vulva, vagina, ano, pene, testa-collo. I Papilloma virus ad alto rischio sono indicati dalle sigle HPV 16, 18, 31, 33, 35, 39, 45, 51, 52, 56, 58, 59, 66… . Ecco perché la diagnosi precoce è fondamentale per prevenire l’insorgenza di tumori.

Come si trasmette il virus dell’HPV

La principale via di trasmissione è rappresentata da quella sessuale. Si stima che fino all’80% delle donne sessualmente attive vengano in contatto con il virus almeno una volta nella loro vita, e di queste circa il 50% con un genotipo ad alto rischio. Altre vie di trasmissione sono rappresentate dal contatto diretto cute-cute/cute-mucosa e dalla trasmissione verticale madre-feto.

In Europa, ogni anno, sono stimati circa 50.000 nuovi casi di tumore HPV -correlati di cui più di 34.000 casi/anno interessano la cervice femminile.

A livello mondiale il carcinoma della cervice uterina rappresenta il secondo tumore più frequente nelle donne.

Riscontrare una positività per l’infezione (presenza del virus HPV) NON significa malattia, bensì la necessità di monitorare e trattare l’infezione al fine di ripristinare lo stato di salute dell’organismo.

Il percorso diagnostico

Per le donne più giovani, durante la visita ginecologica di controllo si esegue  il Pap Test. Il tumore del collo dell’utero ha uno sviluppo molto lento e numerosi studi hanno dimostrato che il monitoraggio periodico, quale il controllo annuale, rappresenta un intervallo di tempo adeguato per consentire una diagnosi precoce.

La ricerca ha dimostrato che il pap test rimane il test migliore per le donne giovani tra i 25 e i 29 anni.

Il pap test è un esame semplice e indolore che ha permesso di diminuire drasticamente la mortalità per il tumore del collo dell’utero e si effettua per il tramite di un tampone.

Il campione viene analizzato al microscopio per vedere se ci sono alterazioni delle cellule.

Per le donne di età compresa tra i 30 ed i 64 anni si esegue un test specifico per la ricerca dell’HPV che diventa da questa età lo screening più indicato.

In caso di positività dei test,  sarà utile fare un controllo ulteriore chiamato colposcopia , al fine di meglio esaminare il collo dell’utero. Si tratta di un esame semplice e non doloroso. Nel caso in cui siano rilevate delle piccole lesioni, si potrà procedere a prelevare un frammento di tessuto (biopsia mirata) per eseguire un esame istologico e quindi una diagnosi clinica propedeutica all’eventuale trattamento.

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