Terapia Manuale Concetto Maitland ®

In passato la cultura fisioterapica in ambito muscolo-scheletrico era secondaria a quella ortopedica, basata sul modello cosiddetto biomeccanico, che spesso ha dimostrato i suoi limiti diagnostici e terapeutici. Nella fisioterapia moderna, con l’avanzamento del modello bio-psicosociale e delle nuove conoscenze sul dolore, lo schema interpretativo dei disturbi muscoloscheletrici si è arricchito, diventando più rispondente ai bisogni della persona.
L’ampliamento dell’orizzonte culturale ha permesso lo sviluppo di conoscenze proprie da parte del fisioterapista, affermandone sempre di più l’autonomia professionale e rendendola una figura finalmente complementare a quella medica, e non più solamente ausiliaria.

Il concetto Maitland è una metodica riabilitativa riconosciuta e praticata a livello internazionale  da fisioterapisti specificatamente formati e altamente qualificati che si occupa della gestione delle disfunzioni  neuro-muscolo-scheletriche. Si parla consapevolmente di un concetto Maitland e non di tecniche Maitland, in quanto il punto determinante si trova nel modello di pensiero e nel suo processo decisionale clinico, che costituiscono la base della procedura di esame e di trattamento.

Nato in Australia da Geoffrey Maitland, fisioterapista australiano e co-fondatore dell’IFOMT (International Federation of Orthopedic Manipolative Therapists) , questo concetto è una delle pietre miliari della fisioterapia manipolativa moderna. Esso è saldamente affermato in ambito medico e la sua forza risiede nella sua flessibilità e nell’apertura che permettono al terapista di porre il paziente con l’unicità dei suoi problemi al centro del processo di ragionamento clinico.

Ciò che lo rende speciale è la combinazione di un trattamento del paziente, individuale e specifico, unito all’esperienza clinica del terapista, sempre in linea con le ultime scoperte scientifiche (EBM= Evidence Based Medicine) e i canoni IFOMPT. In aggiunta alla mobilizzazione articolare e alle manipolazioni periferiche e vertebrali, il Concetto utilizza tecniche neurodinamiche, retraining, esercizi di autotrattamento adattati in modo specifico, tenendo in considerazione durante la fase di valutazione sia la Classificazione Internazionale della Funzionalità, disabilità e salute (ICF) che un’indagine della sfera bio-psico-sociale di ogni singolo paziente.

In che cosa consiste un trattamento con Tecnica Maitland?

ANAMNESI: La prima parte della terapia consiste sempre in un’intervista minuziosa, che analizza l’attuale problematica del paziente e la sua influenza sulla vita quotidiana, oltre alla storia clinica, recente e remota. La descrizione del problema, dal punto di vista del paziente, è essenziale per il fisioterapista, poiché aiuta a comprendere quali siano i fattori predisponenti implicati nell’esordio e nel mantenimento del problema del paziente: fattori fisici/biomeccanici, genetico/ereditari, psico-sociali, ambientali e comportamentali.  Questo aiuta il fisioterapista con le prime ipotesi di trattamento, che devono essere vagliate da un accurato esame clinico. È dunque fondamentale adottare un approccio comunicativo adeguato per mettere il paziente a proprio agio ed acquisire tutte le informazioni necessarie.

ESAME CLINICO: Seguirà un esame clinico approfondito, posturale, motorio e funzionale atto ad identificare parametri oggettivi significativi, che siano valutabili nella stessa seduta e nella successiva attraverso un processo di rivalutazione continua. I test di differenziazione ed ortopedici orienteranno il fisioterapista verso il trattamento delle cause principali, che non necessariamente corrispondono con la zona del sintomo, evitando così di agire solo sugli effetti della problematica (che potrebbe invece, in questo modo, ripresentarsi a breve). Proprio per la specificità di ogni paziente, anche per patologie / problematiche apparentemente uguali spesso si utilizzano test, approcci e tecniche di trattamento diverse. La diagnosi medica è un riferimento utile, in quanto fornisce informazioni che riguardano principalmente la struttura coinvolta e la rilevanza della patologia, le controindicazioni o le possibili precauzioni da adottare. Il fisioterapista utilizza il suo esame clinico, unito a queste informazioni, per eseguire una valutazione accurata della disfunzione di movimento e per decidere l’ampiezza e il vigore del trattamento da effettuare.

Principali Ambiti di Applicazione

Questo concetto può essere applicato sia nella fase acuta che cronica su tutte le strutture neuro-muscolo-scheletriche del nostro corpo. Qui elenchiamo solo alcuni esempi delle più comuni patologie, rimarcando ulteriormente, però, quanto sia vasto il campo di applicazione di questa metodica.

  • Dolore lombare e problematiche discali;
  • Dolore e problematiche della regione cervicale;
  • Artrosi;
  • Dolore e rigidità articolare (spalla/ginocchio/anca/caviglia etc.);
  • Cefalee;
  • Irritazione delle componenti neurali (radicolopatie/cervicobrachialgia/sciatalgia/tunnel carpale/neuroma di Morton etc.);
  • Deficit muscolare;
  • Tendinopatie;
  • Epicondilalgia laterale o mediale del gomito;
  • Fratture;
  • Trattamento post-chirurgico;
  • Lesioni tendinee e legamentose.

La lista delle indicazioni fa capire che la terapia manuale non si limita al trattamento dell’aspetto articolare di una patologia. Insieme con la funzione del sistema muscolare, si esamina e si valuta anche la funzione e la meccano-sensibilità o la mobilità del sistema nervoso. Quando anche le recenti nozioni di fisiologia del dolore concorrono alla decisione terapeutica, si può elaborare un piano di trattamento individuale, specifico per ogni paziente. Insegnare al paziente a prendere coscienza del proprio corpo e ad apportare i cambiamenti necessari alle sue attività quotidiane e alla sua vita sociale, è tanto importante quanto lo sono le specifiche tecniche manuali usate nel trattamento. Il paziente è così complice del suo processo di guarigione entrando nell’ottica anche del self-management, dell’esecuzione cioè di esercizi o compiti assegnatigli dal fisioterapista.

Il Trattamento

  • Educazione, che si pone l’obiettivo primario di modificare le credenze del paziente attraverso una riconcettualizzazione del dolore, insistendo sul fatto che la percezione dolorosa non necessariamente viene elicitata da un danno tissutale.
  • Tecniche di mobilizzazione riproducenti movimenti fisiologici e accessori delle articolazioni vertebrali e periferiche (anca, ginocchio, caviglia e piede, temporo-mandibolare, spalla, gomito, polso e mano);
  •  Tecniche di mobilizzazione del sistema neurale (neurodinamiche);
  •  Esercizio terapeutico , Retraining, Strenght & Conditioning
  •  Spiegazioni su fonti e meccanismi che scatenano il problema / sintomo;
  •  Correzioni posturali, accorgimenti da tenere nelle attività quotidiane e nello sport;
  •  Esercizi e consigli per l’autogestione del paziente a casa, volti a mantenere il risultato del trattamento nel tempo attraverso uno stile di vita attivo e sano.

Siamo costantemente stimolati ad integrare le nostre conoscenze e competenze all’evidenza scientifica attuale, affinché si garantisca al paziente un trattamento specifico ed efficace per la sua particolare situazione: per questo motivo il concetto Maitland di fisioterapia neuro-muscolo scheletrica è un concetto dinamico, che richiede un aggiornamento costante.

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