Metodo Souchard

La RPG è un metodo riabilitativo ideato e sviluppato dal dottor Philippe Souchard. È una terapia consigliata per il trattamento conservativo di molte e diverse patologie muscolo-scheletriche, al fine di migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre la percentuale di interventi più cruenti.
La RPG è una tecnica riabilitativa che pone la sua attenzione sul concetto di bipolarità muscolare, che considera cioè le differenze anatomiche, funzionali e metaboliche tra fibre muscolari statiche e dinamiche.
In base ai principi della RPG, la funzione muscolare statica è la responsabile di atteggiamenti posturali viziati e di conseguenti sintomatologie dolorose.

Grazie all’ utilizzo di posture attive, che possono coinvolgere la catena muscolare anteriore o quella posteriore, unitamente al coinvolgimento sempre attivo del paziente, sia attraverso la respirazione diaframmatica, che l’ effettuazione di contrazioni isometriche (senza spostamento di leve articolari) o eccentriche (in posizione di massimo allungamento con conseguente allontanamento delle leve articolari), il fisioterapista specializzato in RPG potrà contrastare il meccanismo patologico che determina contrattura muscolare, rigidità articolare e retrazione tendinea ed ottenere, altresì, rilassamento dei vari gruppi muscolari, eliminazione dei compensi, riduzione del dolore e correzione di vizi posturali.

Fulcro dell’ attenzione del terapista è posta al “centro”, rappresentato dal diaframma, muscolo principale della respirazione, che dovrà essere liberato e reclutato in maniera corretta per poter condurre adeguatamente le sedute terapeutiche.

La RPG è un metodo di riabilitazione che considera il paziente nella sua globalità oltre che nella zona corporea in cui si manifesta il sintomo doloroso. Fondamentale risulta, quindi, la valutazione iniziale da parte del fisioterapista, riguardo atteggiamenti viziati e predominanza di una catena muscolare sull’ altra. L’ osservazione del paziente avviene sia da un punto di vista strutturale che funzionale, dato che l’ obiettivo è rappresentato sia dalla riduzione del dolore che dall’ apprendimento di una postura corretta e l’ eliminazione dei compensi.
Dopo la valutazione e la discussione degli obiettivi con il paziente, comincia il trattamento terapeutico. La RPG si avvale dell’ utilizzo di “posture di trattamento”, che vengono scelte in base alla constatazione dal parte del fisioterapista, di quale catena muscolare risulta essere predominante rispetto all’altra, quindi, quella anteriore o quella posteriore.
Obiettivo di tutte le posture è quello di ottenere una messa in tensione globale, raggiunta in maniera graduale e progressiva e con il massimo rispetto nei confronti del dolore del paziente, che deve essere usato come guida, ma non richiamato in maniera esagerata. Quando il paziente è in trattamento, quello a cui si ambisce è l’ avvicinarsi quanto più possibile alla postura cosiddetta “ideale”, che prevede l’ allineamento di tre punti: occipite, medio dorsale e apice del sacro. Il paziente nel corso delle varie sedute terapeutiche acquisirà sempre più consapevolezza di se stesso e delle zone corporee interessate, imparando controllo e autocorrezione.

È possibile raggruppare le posture di trattamento in quattro famiglie , ognuna delle quali permette di associare più catene muscolari:

  • apertura articolazione coxo-femorale e braccia addotte: in decubito dorsale, in piedi contro il muro e in piedi al centro (maggiormente propriocettiva);
  • apertura articolazione coxo-femorale e braccia abdotte: in decubito dorsale;
  • chiusura articolazione coxo-femorale e braccia addotte: in decubito dorsale, in posizione seduta, in piedi con flessione anteriore del tronco;
  • chiusura articolazione coxo-femorale e braccia abdotte: in decubito dorsale.

Alla base della scelta della famiglia di posture più adeguata c’è anche la ricerca riguardo la quotidianità del paziente, per capire se il dolore o la disfunzione compare maggiormente quando è in piedi, sdraiato, seduto o chinato. Quindi, alla base del trattamento c’ è sempre un profondo ragionamento basato sull’ origine del problema, sulla sua storia, su quale compensi ha potuto generare anche a distanza dal punto di insorgenza e su quanto può essere impattante  a livello  funzionale e per la qualità della vita del paziente.

La RPG per tutti questi motivi trova ampio spazio di applicazione non solo per anomalie strutturali (scoliosi, iperlordosi, ipercifosi, varismo, valgismo ecc.), anomalie articolari (cervicali, dorsali, lombari o delle articolazioni periferiche di spalla, gomito, mano, ginocchio, anca e piede) e limitazioni funzionali ( post-traumatiche o post-operatorie), ma anche in campo respiratorio (patologie che limitano l’ escursione toracica o diaframmatica o il ritmo respiratorio).

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