Articolo del 28/04/2023

Un’operazione di sostituzione dell’articolazione del ginocchio o dell’anca può comportare una significativa limitazione dell’autonomia del paziente, specialmente a causa del prolungato periodo di riabilitazione post-intervento.

Non in tutti i casi è necessario un lungo periodo di recupero dopo un intervento chirurgico di sostituzione dell’articolazione del ginocchio o dell’anca. In Arsbiomedica, è possibile alzarsi dal letto e iniziare a camminare relativamente presto dopo l’operazione, riducendo così i tempi di recupero.

Ne parliamo con il Dott. Marco Villa, ortopedico in Arsbiomedica ed esperto nella chirurgia protesica di anca e ginocchio.

Cos’è la chirurgia Fast-track?

La chirurgia protesica di anca e ginocchio ha registrato progressi significativi negli ultimi anni, con miglioramenti sia negli strumenti che nei design delle protesi. Inoltre, si è recentemente enfatizzato l’importanza della preparazione e dell’informazione dei pazienti prima e durante l’intervento. Questo nuovo approccio si basa sull’idea che un recupero più rapido può migliorare la funzionalità, riducendo le complicanze per il paziente e i costi nel settore sanitario. Questo ha portato all’evoluzione del concetto di “Fast Track”, che prevede un processo informativo per il paziente in cui vengono spiegate le fasi legate all’intervento chirurgico e al recupero funzionale.

Quali sono i benefici della Fast track?

Negli ultimi due decenni, la chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio ha conosciuto un’evoluzione significativa anche nei protocolli di degenza dei pazienti. Il periodo di recupero dopo l’intervento non implica più un lungo periodo di degenza a letto per diversi giorni, e la dimissione del paziente verso il proprio domicilio può avvenire in tempi notevolmente più brevi. I principali benefici sono la riduzione del periodo di degenza, l’incremento dell’interazione del paziente nel corso del trattamento, minore incidenza di complicazioni durante il periodo perioperatorio e un minor rischio di infezioni e una riduzione della necessità di trasfusioni di sangue.

Come prepararsi alla Fast Track Surgery?

Al paziente vengono fornite istruzioni per comportamenti da seguire immediatamente dopo l’intervento, sia per prevenire complicazioni che per facilitare il ritorno alle attività quotidiane. Particolare attenzione viene posta su queste modalità di comportamento:

  1. Evitare la mobilitazione e l’adozione di posture anomale.
  2. Effettuare i cambiamenti posturali tra letto, sedia
  3. Sollevarsi in posizione verticale e iniziare a camminare con l’ausilio di attrezzi.

Il percorso di riabilitazione

Le prime fasi dell’assistenza dopo un intervento all’anca o al ginocchio seguendo il protocollo Fast Track si concentrano sulla gestione del dolore e sulla ripresa delle funzioni corporee normali.

Il programma di riabilitazione inizia poco dopo l’intervento, iniziando con la mobilizzazione passiva e proseguendo con la deambulazione assistita tramite due stampelle, con il supporto di un fisioterapista.

La riabilitazione prosegue in modo intensivo nei giorni successivi, con l’obiettivo di permettere al paziente di recuperare in modo adeguato in modo da renderlo autonomo nelle attività quotidiane essenziali, come l’assistenza personale, la camminata e la capacità di salire e scendere le scale.

I vantaggi del Fast Track in Arsbiomedica

In clinica, grazie alla sinergia tra chirurghi, anestesisti, fisioterapisti e infermieri, è possibile far sì che i pazienti raggiungano la posizione eretta poche ore dopo un intervento di artroprotesi e diventino autonomi nella loro capacità di camminare.

“Dopo solo poche ore dall’intervento, il fisioterapista valuta il recupero delle funzioni sensoriali e motorie, mentre l’ortopedico controlla il sito dell’intervento e i drenaggi. Se entrambe le valutazioni sono positive, il paziente viene sollevato in posizione eretta dalla posizione seduta e cammina con l’ausilio di un deambulatore.”

Grazie alla stretta collaborazione tra il team medico, il fisioterapista e il personale infermieristico, è stato possibile pianificare un percorso di cura che inizia prima dell’intervento e continua fino alla dimissione.

“Attualmente, la maggior parte dei nostri pazienti recupera l’autonomia poco dopo l’operazione e può tornare a casa solo pochi giorni dopo l’intervento chirurgico”, conclude il Dott. Villa.

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