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Articolo del 19/09/2023

Quasi tutte le donne iniziano a effettuare controlli regolari presso un ginecologo dall’adolescenza in poi, mentre molti uomini tendono a trascurare l’importanza degli esami di routine, specialmente se non sperimentano sintomi evidenti o preoccupanti. Tuttavia, il monitoraggio della salute generale è cruciale per prevenire potenziali problemi che possono emergere nel corso degli anni.

Approfondiamo questa tematica con il Prof. Albisinni, specialista in urologia della clinica Arsbiomedica e docente di Urologia presso l’Università Tor Vergata.

Prima dei 40 anni: quali sono gli esami consigliati

Prima dei 40 anni, è possibile che si verifichino problemi uro-andrologici come il varicocele, il tumore al testicolo, cisti dell’epididimo, ernie inguinali e la calcolosi urinaria. Vediamo nello specifico le raccomandazioni per questa fascia d’età:

Autopalpazione dei testicoli: è importante eseguire regolarmente l’autoesame dei testicoli per individuare tempestivamente eventuali tumori. Si consiglia di farlo ogni tre o quattro mesi.

Prima visita urologia:Una prima visita dall’urologo alla fine dello sviluppo puberale (tra i 17 e i 20 anni) è consigliata per verificare il corretto sviluppo dei genitali esterni e intervenire precocemente in caso di problemi.

Monitoraggio della pressione arteriosa: È importante controllare la pressione arteriosa. Se i valori superano quelli normali (più di 140 mmHg per la massima o sistolica e più di 85 mmHg per la minima o diastolica), lo specialista potrebbe raccomandare ulteriori controlli, come l’ECG a riposo o l’ecocardiocolordoppler.

ECG sotto sforzo, a riposo o ecocardiocolordoppler: questi esami servono a monitorare la salute del sistema cardiovascolare e sono particolarmente consigliati per pazienti con fattori di rischio per malattie cardiovascolari, come predisposizione genetica, sovrappeso, tabagismo, abuso di alcol o altre sostanze nocive, sedentarietà o familiari con eventi cardiovascolari prima dei 65 anni.

In sintesi, prima dei 40 anni è importante prestare attenzione alla salute dei testicoli, verificare lo sviluppo uro-andrologico, monitorare la pressione arteriosa e, se necessario, effettuare esami cardiaci, specialmente per coloro con fattori di rischio cardiovascolare.

40-50 ANNI

Tra i 40 e i 50 anni, si possono manifestare questioni legate alla salute uro-andrologica, come varicocele, tumore ai testicoli, cisti nell’epididimo, ernie inguinali e calcolosi urinaria.

È importante eseguire un’autopalpazione dei testicoli con l’obiettivo di individuare tempestivamente eventuali tumori testicolari. Questo dovrebbe essere fatto ogni tre o quattro mesi.

Il monitoraggio della pressione arteriosa è essenziale. Se i valori superano la norma (più di 140 mmHg per la pressione sistolica o più di 85 mmHg per la pressione diastolica), lo specialista consiglierà ulteriori esami come l’ECG a riposo o l’ecocardiocolordoppler. Saranno anche valutate le ghiandole surrenali, la vascolarizzazione dei reni e la tiroide.

Gli esami come l’ECG sotto sforzo, l’ECG a riposo o l’ecocardiocolordoppler sono utili per monitorare la salute del sistema cardiovascolare, soprattutto per le persone a rischio di sviluppare malattie cardiovascolari (come predisposizione genetica, sovrappeso, fumo, abuso di alcol o altre sostanze nocive, sedentarietà o una storia familiare di eventi cardiovascolari prima dei 65 anni). Tuttavia, è raro che queste problematiche si presentino prima dei 40 anni. Questi esami sono particolarmente importanti per chi pratica sport ad alti livelli o sforzi fisici intensi.

50-60 ANNI

Nella fascia d’età compresa tra i 50 e i 60 anni, è importante prestare attenzione alla salute e sottoporsi a determinati esami di screening:

Ricerca del sangue occulto nelle feci o colonscopia: Questa è l’età in cui l’incidenza del tumore del colon-retto aumenta. È consigliabile eseguire la ricerca del sangue occulto ogni due anni o, in alternativa, sottoporsi a una colonscopia a intervalli variabili, a seconda della presenza o meno di polipi intestinali.

Visita urologica e dosaggio del PSA (antigene prostatico specifico): Questi esami sono fondamentali per valutare il rischio di sviluppare un tumore alla prostata. In base ai risultati iniziali e all’esame palpatorio della prostata, l’urologo stabilirà un programma di screening che potrebbe essere annuale, biennale o quadriennale. L’obiettivo è diagnosticare precocemente il tumore alla prostata, in modo che possa essere trattato con successo.

Doppler dei tronchi sovraortici e ecocolordoppler delle carotidi (Doppler TSA): Questi esami vanno aggiunti ai controlli precedenti per monitorare la salute del sistema cardiovascolare. Il Doppler TSA in particolare valuta lo stato delle arterie carotidi, evidenziando eventuali stenosi pericolose. Se l’esame rivela un ispessimento della parete arteriosa, aumenta il rischio di ictus cerebrali transitori (TIA), che sono segnali d’allarme da non sottovalutare, poiché possono precedere un ictus cerebrale.

In questa fase della vita, è cruciale sottoporsi a questi esami di screening per rilevare precocemente potenziali problemi di salute e intervenire prontamente in caso di necessità.

60-75 ANNI

Tra i 60 e i 75 anni, è fondamentale continuare a prestare attenzione alla propria salute e sottoporsi a specifici esami di controllo:

ECG e ecocardiodoppler: Con l’avanzare dell’età, diventa sempre più importante sottoporsi a questi esami di monitoraggio. Infatti, l’ingrandimento del cuore o la degenerazione delle valvole cardiache, che possono diventare sclerotiche, insufficienti o stenotiche, possono portare al progressivo deterioramento delle funzioni cardiache, fino a sviluppare uno scompenso cardiaco.

Screening: È essenziale continuare sia con lo screening per il tumore del colon-retto (ricerca del sangue occulto nelle feci o colonscopia) che per il tumore alla prostata (visita urologica e dosaggio del PSA), avviati nella fascia di età precedente. Questi controlli periodici aiutano a individuare precocemente eventuali segni di malattie gravi.

Ecografia addominale completa: Questo esame permette di rilevare eventuali lesioni maligne del rene, che diventano più comuni in questa fascia d’età. Identificare queste lesioni in modo precoce è cruciale per una diagnosi tempestiva e un trattamento efficace.

Nel periodo tra i 60 e i 75 anni, mantenere una rigorosa routine di monitoraggio della salute è essenziale per prevenire o gestire problemi di salute potenzialmente gravi legati all’invecchiamento. Consultare regolarmente un medico per programmare questi esami e discutere lo stato di salute generale è un passo importante per vivere una vita sana e attiva in questa fase della vita.

DOPO I 75 ANNI

Dopo i 75 anni, è fondamentale continuare a seguire le raccomandazioni indicate per la fascia di età precedente. Alcuni aspetti di particolare importanza sono:

Analisi del PSA: È importante continuare a monitorare l’antigene prostatico specifico (PSA) per individuare eventuali segni di tumore alla prostata, che diventa più comune con l’avanzare dell’età. Se si riscontrano valori PSA alterati, il medico può consigliare ulteriori esami diagnostici, come la risonanza magnetica multiparametrica, per una valutazione più dettagliata.

Ricerca sangue occulto nelle feci: Anche se di solito questo screening prosegue fino ai 70 anni, data l’allungamento della vita media, è consigliabile continuare a sottoporsi a questi esami anche dopo i 75 anni per la ricerca di segni di tumori del colon-retto.

Inquadramento del geriatra: La consulenza del geriatra è spesso sottovalutata ma molto importante. Questi specialisti possono monitorare i disturbi legati all’invecchiamento e le patologie correlate all’età, nonché rivedere e bilanciare le terapie farmacologiche in modo olistico, tenendo conto delle specifiche esigenze del paziente anziano.

In conclusione, è essenziale che gli uomini prestino la stessa attenzione alle loro esigenze uro-andrologiche anche in età avanzata, così come le donne seguono un follow-up regolare. Disturbi come il varicocele, le patologie prostatiche, il tumore al rene e alla prostata sono comuni e possono essere trattati efficacemente se diagnosticati precocemente. La prevenzione e il monitoraggio costante sono fondamentali per una buona qualità di vita nella terza età.

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