quali sono i sintomi del tumore alla prostata

Articolo del 07/05/2025

Il tumore alla prostata rappresenta una delle forme di cancro più diffuse tra gli uomini, ma è anche tra le più curabili, soprattutto se individuato in fase precoce. La particolarità di questa malattia è che spesso si sviluppa in modo silenzioso, senza sintomi evidenti per molto tempo. Questo può portare molti uomini a sottovalutare il problema o a scoprirlo solo quando è già in fase avanzata.

Grazie alla misurazione del PSA, è possibile fare diagnosi, che è un esame del sangue, e ovviamente la visita specialistica urologica.

 Tutti i tumori devono essere rimossi chirurgicamente?

Approfondiamo l’argomento con il Prof. Simone Albisinni, urologo specialista con specializzazione in chirurgia robotica ed ha enfasi sul tumore alla prostata e le patologie funzionali dell’uomo e della donna.

Tutti i tumori devono essere trattati chirurgicamente oppure esistono altre opzioni?

In realtà, non tutti i tumori della prostata devono essere trattati.
Sappiamo che una grossa fetta di queste malattie hanno un andamento assolutamente indolente e per le quali non si svilupperà mai la malattia metastatica e questi pazienti, li chiamiamo di grado 1 o il vecchio Gleason 6(3+ 3) bassa aggressività.
Il valore Gleason”, è un parametro molto importante in urologia oncologica, utilizzato per classificare l’aggressività del tumore della prostata. Questi pazienti sono malati che possono tranquillamente essere messi in un programma di sorveglianza attiva, ovvero in cui monitoriamo il paziente nel tempo con la risonanza magnetica, con ulteriore biopsia, e più di un uomo su due in questa classe non necessiterà mai di un intervento chirurgico o di una radioterapia o di comunque una procedura che può essere troppo forte per la sua malattia.

In Arsbiomedica come è possibile individuare velocemente questo tipo di tumore?
Quali strumenti abbiamo a disposizione?

In Arsbiomedica ci avvaliamo di una Risonanza Magnetica 3 tesla che ci permette di fare una diagnosi precisa e precoce.  Quando la risonanza magnetica unita al PSA ci pone il sospetto di tumore eseguiamo delle biopsie prostatiche in fusione di immagine, ovvero prendiamo le immagini della risonanza, le fondiamo con delle immagini di ecografie che realizziamo dal vivo nel paziente e con un ago andiamo a pungere esattamente lì dove la risonanza magnetica ha indicato che c’è il problema.
L’analisi di questi diciamo pezzetti di prostata ci permette di fare una diagnosi estremamente precisa estremamente precoce.

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