Articolo del 23/12/2024
La prevenzione e il trattamento delle patologie del colon-retto, inizia dallo screening del colon e del retto, che svolgono ruoli chiave nel processo digestivo e nell’eliminazione delle sostanze di scarto.
Esistono molti temi fondamentali per la salute di ciascuno di noi, spesso trascurati per disinformazione o imbarazzo.
Per fare chiarezza su questi argomenti, abbiamo parlato con il Dottor Sirovich, esperto proctologo presso la Clinica Arsbiomedica.
Screening tumore colon retto: da dove iniziare?
La prevenzione del tumore del colon retto è fondamentale, non bisogna trascurare nessun sintomo.
I sintomi a volte possono essere anche silenti o banali. Un’alterazione dell’alvo, per esempio vado di corpo tutte le mattine e improvvisamente non vado più tutte le mattine, vado un giorno sì e un giorno no, o magari le feci non sono più normali, a giorni sono un po’ più morbide, a giorni sono un po’ più consistenti.
Il primo consiglio è che qualunque cosa che sia diverso dalle nostre abitudini, va tenuta sotto controllo.
Il secondo consiglio, è prenotare la visita con il proctologo, il quale raccoglierà un’anamnesi, per conoscere tutte quelle che sono le nostre abitudini, la familiarità più o meno spiccata per patologie neoplastiche. Procederà poi con una visita e un controllo dell’addome ed eventualmente deciderà come approfondire.
Quali sono gli esami fondamentali?
L’esame delle feci, e anche l’esame del sangue occulto nelle feci, sono il primo step per individuare eventuali patologie al colon.
Se vengono riscontrati problemi ai 50 anni, sicuramente la colonscopia è l’esame principe da fare, perché è l’unico che ci permette di andare a vedere realmente com’è il nostro colon e quindi guardare dentro se c’è qualcosa di preoccupante o se è tutto regolare.
Che cos’è la chirurgia mininvasiva in ambito proctologico?
Negli ultimi anni grazie allo sviluppo della tecnologia, abbiamo a disposizione alcuni strumentazioni tecnologiche come per esempio:
- il laser;
- la tecnologia che prevede l’utilizzo di cellule staminali;
- l’utilizzo di microcamere che ci possono permettere di eseguire gli interventi proctologici in maniera mininvasiva.
Mininvasiva, vuol dire che il danno tessutale collaterale a ciò che vogliamo andare a fare, come per esempio, se vogliamo curare una fistola, per cui il danno collaterale nel curare la fistola è minimo se non assente completamente.
Questo si trasforma verso il paziente in una degenza minima. Si tratta infatti di interventi che vengono fatti, quasi tutti, in Day Surgery piuttosto che prevedere lunghi ricoveri, ma soprattutto quasi indolori.
Per esempio la rimozione delle emorroidi vengono fatte in Day Surgery, il paziente entra la mattina ed esce la sera, ha qualche fastidio per qualche giorno, (4-5 giorni o una settimana), fastidio curabile veramente con piccole cose, medicamenti casalinghi, e poi ritorna alla sua vita normale, quotidiana.
Queste tecnologie, che utilizzano metodiche non invasive, ci permettono un abbattimento completo del dolore, del fastidio e dell’impatto che hanno gli interventi sulla vita dei pazienti.
Quali sono le differenze tra anoscopia, laparoscopia, rettoscopia?
La perdita di sangue è uno dei sintomi principe per il paziente, che chiede l’intervento di uno specialista.
Quando ci si rivolge al proctologo o da uno specialista di riferimento, quest’ultimo può proporre un’anoscopia.
L’Anoscopia viene eseguita con uno strumento rigido mediamente lungo dai 5 ai 7 cm, grazie al quale è possibile guardare il solo canale anale, esattamente i primi 4-5 cm dell’intestino.
In questo caso riusciremo a vedere emorroidi, ragadi o eventuali fistole o altre piccole patologie, queste tre sono le più frequenti che potremmo a incontrare.
Nel caso in cui non si veda nulla, è possibile prolungare l’esame con una rettoscopia, con la quale andiamo a vedere dai 15-18 cm, fino a 20 cm dall’orifizio anale, e andiamo a vedere non soltanto il canale anale, ma anche l’ampolla rettale. Nell’ampolla rettale possono essere frequentemente presenti polipi o neoformazioni maligne, diciamo nel retto è abbastanza frequente trovare formazioni neoplastiche.
Se non abbiamo trovato nulla possiamo prolungare l’esame e fare la colonoscopia.
Questo esame, prevede l’ispezione di tutto il colon, per cui del sigma, dove possiamo trovare frequentemente diverticoli, tutto il resto del colon, dove ovviamente sono frequenti i tumori o patologie infiammatorie croniche.
Per quanto riguarda l’anoscopia e la rettoscopia, basta eseguire un clistere di pulizia e non serve l’anestesia e non serve nessuna preparazione particolare.
Prima di eseguire la colonoscopia, è necessario pulire tutto l’intestino, per cui il paziente il giorno prima deve lavare e pulire il colon per renderlo visibile, e soprattutto in questo caso è indicata l’assistenza di un anestesista, per rendere meno fastidioso l’esame, che sicuramente è più invasivo dell’anoscopia e della rettoscopia.