Articolo del 16/06/2023

I tumori del colon e del retto rappresentano la terza forma di neoplasia più comune tra gli uomini e la seconda tra le donne.

Questo tipo di cancro si sviluppa a causa della crescita eccessiva e incontrollata delle cellule che costituiscono la mucosa che riveste l’ultima porzione dell’intestino.

Come avviene l’intervento in laparoscopia? Approfondiamo l’argomento con il Dott. Sibio, chirurgo della Clinica ArsBioMedica.

Tumore al colon-retto: di cosa si tratta

Il cancro del colon-retto è una forma di tumore che si sviluppa nei tessuti del colon, che costituisce la parte finale dell’intestino, o nel retto, che è la parte terminale dell’intestino crasso.

Il colon ha principalmente la funzione di agevolare il passaggio delle feci e di assorbire la maggior parte dell’acqua presente nelle feci. Anatomicamente, è suddiviso in quattro parti collegate tra loro: il colon ascendente a destra, il colon trasverso al centro, il colon discendente e il sigma a sinistra. Il tipo più comune di tumore maligno che si sviluppa nel colon è l’adenocarcinoma, il quale può insorgere in ciascuna delle quattro parti.

Il retto è un organo cavo situato nella pelvi, che collega il sigma (l’ultima parte del colon) all’ano. Il principale tipo di tumore maligno che colpisce il retto è anch’esso l’adenocarcinoma.

Quali sono i sintomi?

Nella maggior parte dei casi, il tumore è privo di sintomi evidenti o presenta sintomi che non sono specifici per il cancro. Tuttavia, a seconda della posizione in cui inizia, può presentare segni diversi con tempi di insorgenza variabili.

I tumori nel colon sinistro tendono ad essere riconosciuti più precocemente poiché possono causare la presenza di sangue nelle feci, talvolta accompagnato da diarrea o costipazione. D’altra parte, i tumori nel colon destro possono avere sintomi più insidiosi, come affaticamento, malessere, perdita di peso rapida e anemia senza cause apparenti. In ogni caso, una caratteristica comune di questi tumori è la loro propensione a sanguinare, quindi è importante prestare attenzione alla presenza di sangue nelle feci come segnale d’allarme.È di fondamentale importanza avviare il trattamento il prima possibile dopo una diagnosi di tumore colorettale al fine di massimizzarne l’efficacia.

Trattamento del tumore colon-rettale

È di fondamentale importanza avviare il trattamento il prima possibile dopo una diagnosi di tumore colorettale al fine di massimizzarne l’efficacia. La terapia del tumore al colon è altamente influenzata da diversi fattori, con il più importante e determinante che è lo stadio della neoplasia maligna, la posizione della massa tumorale e lo stato di salute generale del paziente (età, presenza di altre patologie, interventi chirurgici precedenti, ecc.).

Attualmente, le opzioni terapeutiche disponibili per i pazienti affetti da cancro al colon sono la terapia chirurgica, la chemioterapia e la radioterapia.

L’intervento chirurgico in laparoscopia

Negli ultimi decenni, l’uso della chirurgia laparoscopica ha gradualmente sostituito l’approccio convenzionale. Questa tecnica consente di eseguire lo stesso intervento attraverso piccole incisioni, dopo aver insufflato gas nell’addome, in cui vengono inseriti una telecamera e gli strumenti chirurgici necessari per l’operazione.

Sebbene richieda una formazione adeguata da parte del chirurgo, i vantaggi per i pazienti sono significativi: i dati scientifici, così come l’esperienza clinica, hanno dimostrato una chiara riduzione sia del periodo di ricovero sia delle complicazioni postoperatorie, mantenendo al contempo gli stessi risultati oncologici.

Attualmente, la tecnica laparoscopica è l’approccio preferito, ma la decisione finale dovrebbe sempre essere presa in collaborazione con il team di anestesisti, poiché alcune condizioni cardiache rappresentano una controindicazione assoluta per questa procedura.

Se non si verificano complicazioni, il paziente può aspettarsi di essere dimesso in media entro 5 giorni dall’intervento. Successivamente, sarà programmato un appuntamento ambulatoriale di follow-up dopo circa una settimana, seguito da un altro dopo un mese.

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