Articolo del 17/05/2023

L’ipertensione arteriosa è una condizione clinica caratterizzata da un aumento anomalo stabile. e non legato a normali variazioni fisiologiche dei livelli di pressione arteriosa sistemica.

Il suo impatto sulla salute è notevole, ed è per questo che è essenziale monitorare e gestire attentamente la pressione sanguigna per prevenire potenziali complicazioni. La diagnosi precoce e il trattamento adeguato sono fondamentali per ridurre il rischio di queste gravi condizioni mediche.

Abbiamo, quindi, chiesto al Prof. Massimo Mancone, cardiologo della Clinica ArsBioMedica, di spiegarci come si cura  l’ipertensione.

Pressione arteriosa: facciamo un pò di chiarezza

La pressione arteriosa è la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie mentre il sangue viene pompato dal cuore verso il resto del corpo. È una misura importante della salute cardiovascolare ed è espressa in millimetri di mercurio (mm Hg). La pressione arteriosa è comunemente rappresentata da due valori:

Pressione Sistolica: rappresenta la pressione nelle arterie quando il cuore si contrae e pompa il sangue verso il corpo.

Pressione Diastolica: rappresenta la pressione nelle arterie quando il cuore è in fase di rilassamento tra due battiti cardiaci.

Facendo un esempio, una lettura della pressione arteriosa di “120/80 mm Hg” significa che la pressione sistolica è di 120 mm Hg e la pressione diastolica è di 80 mm Hg.

Mantenere la pressione arteriosa entro valori normali è importante per la salute generale, poiché la pressione sanguigna elevata (ipertensione) può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari, tra cui ictus, infarto del miocardio, insufficienza cardiaca e problemi renali, tra gli altri. Pertanto, è essenziale monitorare regolarmente la pressione arteriosa e, se necessario, adottare misure per mantenerla sotto controllo, come cambiamenti nella dieta, l’esercizio fisico e, in alcuni casi, farmaci prescritti dal medico.

Quali sono i sintomi della pressione alta

L’ipertensione solitamente non causa sintomi evidenti, quindi molte persone affette da questa condizione potrebbero non esserne consapevoli fino a quando non effettuano una misurazione della pressione arteriosa, che dovrebbe essere fatta regolarmente per prevenire questa situazione. Si raccomanda di sottoporsi a controlli della pressione almeno una volta all’anno, a meno che non ci siano fattori di rischio o predisposizioni familiari. Tuttavia, quando i sintomi si manifestano, tendono a essere generici e non sempre facilmente attribuibili all’ipertensione. 

Cosa fare in caso di ipertensione

Se si sospetta di avere l’ipertensione o semplicemente si desidera effettuare un controllo periodico, è fondamentale inizialmente misurare la propria pressione arteriosa. Questo viene comunemente fatto utilizzando uno sfigmomanometro, uno strumento che viene avvolto e gonfiato meccanicamente o manualmente intorno al braccio del paziente, insieme a un fonendoscopio che il medico utilizza per ascoltare il flusso sanguigno nell’arteria.

Per diagnosticare l’ipertensione, è importante tenere presente che i valori della pressione arteriosa dovrebbero essere superiori a 140 mmHg per la pressione sistolica e/o 90 mmHg per la pressione diastolica, misurati in diverse occasioni in giorni diversi. In altre parole, è necessario confermare la lettura elevata in più momenti per una diagnosi definitiva di ipertensione.

Oltre alla misurazione della pressione, una visita cardiologica di routine include un esame fisico completo, tra cui un elettrocardiogramma (ECG). A seconda della situazione, possono essere prescritti ulteriori esami diagnostici di secondo livello, come prelievi ematici, ecocardiogramma, ecocolordoppler, o altri test specifici per valutare la salute cardiovascolare e identificare eventuali problemi. Tali approfondimenti possono contribuire a una diagnosi accurata e a una pianificazione del trattamento, se necessario.

Il percorso terapeutico per la pressione alta

La gestione dell’ipertensione inizia principalmente attraverso un adeguato stile di vita e una dieta equilibrata, che mirano a influenzare i fattori, anche esterni, che possono contribuire all’ipertensione. Quando necessario dal punto di vista clinico, il cardiologo può anche prescrivere una terapia farmacologica personalizzata.

È importante notare che l’efficacia dei farmaci non è immediata e può richiedere alcune settimane di trattamento prima di poter valutare pienamente i risultati. Questo trattamento, con gli opportuni aggiustamenti che potrebbero essere necessari nel corso degli anni, spesso deve essere mantenuto per il resto della vita nella maggior parte dei casi. La gestione a lungo termine è fondamentale per controllare la pressione arteriosa e ridurre il rischio di complicazioni associate all’ipertensione.

La terapia personalizzata viene determinata dallo specialista cardiologo dopo una valutazione attenta dei possibili benefici clinici e degli eventuali effetti collaterali in relazione allo stato di salute specifico del paziente. Questa valutazione tiene in considerazione vari fattori, tra cui il livello di ipertensione, la presenza di altri fattori di rischio per malattie cardiovascolari e qualsiasi altra condizione di salute concomitante..

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